Si è conclusa da pochi giorni la missione negli Stati Uniti del direttivo dell’International Council of Jewish Parliamentarians (ICJP), organizzazione che riunisce oltre 300 parlamentari ebrei da tutto il mondo, presieduta dall’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati.
La delegazione guidata dall’On. Nirenstein e composta da 11 parlamentari, di diverso orientamento politico, provenienti da Canada, USA, Brasile, Australia, Italia, Costa Rica, Belgio, Ungheria, Inghilterra, ha tenuto dal 6 all’8 settembre una serie di incontri all’ONU e al Congresso Americano in vista dell’imminente presentazione, all’Assemblea Generale, di una risoluzione per il riconoscimento unilaterale dello Stato Palestinese.
“Siamo venuti con l’obiettivo di salvare il processo di pace nella prospettiva di due stati per due popoli, che invece, con una dichiarazione unilaterale, probabilmente non avverrà mai” ha dichiarato Nirenstein. “L’unilateralismo è invece un’iniziativa che non aiuta la pace e che costituisce una violazione di tutti gli accordi precedentemente stipulati tra Israeliani e Palestinesi e di tutte le risoluzioni ONU che invocano una soluzione negoziata e accettata da entrambe le parti” ha specificato Nirenstein, aggiungendo che “una eventuale approvazione di questa risoluzione creerebbe grande instabilità in un mondo arabo già in preda a grandi convulsioni. Non potrebbe esserci momento più inadatto”.
L’ICJP ha chiesto alle due parti di ritornare quanto prima al tavolo dei negoziati e all’ONU di impegnarsi in questo senso, in una serata di discussione ospitata dal presidente del World Jewish Congress, Ronald Lauder, con le rappresentanze diplomatiche alle Nazioni Unite dell’Unione Europea (Italia, Germania, Russia, Francia, Polonia) e durante un’affollata conferenza stampa tenuta dal direttivo ICJP al Palazzo di Vetro di New York.
Il giorno sucessivo la delegazine è stata ricevuta a Washington al Congresso Americano dai parlamentari ebrei, e ha insieme a loro dibattuto la relazione dell’Ambasciatore Israeliano negli Stati Uniti, Michael Oren.
“Si è trattato di una missione di altissimo profilo tenuta in un format senza precedenti” ha sottolineato Nirenstein. “Gli Ambasciatori all’Onu che abbiamo incontrato hanno dibattuto con noi in maniera molto diretta e franca il loro punto di vista sulla questione e ne abbiamo tratto l’impressione che ci sia ancora molto da fare per evitare di arrivare a una conclusione destabilizzante e pericolosa. Se ciò non avverrà potremmo trovarci davanti a una situazione moto grave i nostri interlocutori sembrano averne consapevolezza. Le strade del processo di pace sono altre e sono sempre bilaterali. Andiamo avanti ora con il nostro lavoro con numerosi progetti” conclude Nirenstein “continuiamo con la raccolta di firme di parlamentari da tutto il mondo su una lettera aperta “Contro ogni unilateralismo, per il ritorno alle trattative”, che in Italia e’ stata già’ sottoscritta da oltre 150 parlamentari di diversi gruppi politici”.
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