Sei mesi fa viaggiavo con un amico sull’autobahn, la maestosa autostrada tedesca, quando arriva una telefonata inaspettata del mio Direttore. “Mettiti a scrivere, butta giù qualcosa”, sintetizza annunciando l’idea di una web community rivolta al mondo politico e a chi la politica la fa per passione. Mi è stato affidato il compito di realizzarla; un incarico stabilito formalmente quando torno a Roma e incontro il regista dell’operazione – Rodolfo Giorgetti – che conserva nel suo ufficio una prima bozza della “rete”, come la chiama fin da subito.
In quel momento la politica italiana sembra aver perso la bussola e la dimensione nazionale della crisi riflette l’instabilità che si respira a livello internazionale: la tempesta speculativa che dall’America si è abbattuta in Europa, lo spettro del default greco che in Autunno produrrà l’incubo dello “spread”, la guerra in Libia come sanguinoso epilogo delle rivoluzioni arabe del 2011, generano una sensazione di incertezza e disagio a livello globale e locale, nella vita di tutti giorni.
La nostra risposta, l’unica alternativa praticabile, è offrire soluzioni di buonsenso alla classe dirigente, scacciando via gli spettri mediatici. Vogliamo scoprire e valorizzare le esperienze di buongoverno sul territorio che hanno soddisfatto bisogni e desideri dei cittadini. Trovarle ed esportarle con successo altrove. Occorre stendere quel filo, sottile ma indistruttibile, che unisce il centro alla periferia, le metropoli alla produttiva e solida provincia italiana. Ripartire da qui.
Nel mese di agosto navigo verso la Corsica, l’Ile Rousse. In uno scenario naturale incantevole, ozioso, mi metto a scrivere nei ritagli di sole. Il progetto acquista una forma. Trova anche un nome, gliOccidentali, il portale gemello (nei fumetti si direbbe uno spin-off) del quotidiano che leggete on line da cinque anni. Riesco a capire meglio anche un aspetto relativo alla “configurazione” informatica che dovrà prendere. Secondo i guru di Internet, siamo entrati nella fase del “3.0”. L’interazione tra gli utenti del nuovo portale, dunque, avverrà soltanto se riusciremo a tessere un “cultural patchwork” fra la community, i più celebri social media, ed altre piattaforme o canali informatici che gli utenti di Internet usano abitualmente.
YouTube, di cui a volte si sottovalutano le opportunità di condivisione. Facebook, nella sua triplice veste, timeline, gruppo chiuso e pagina fan. Twitter, Linkedln, Skype. I “vecchi” strumenti come blog e forum e i “nuovi” aggregatori di news (recentemente, il Gruppo l’Espresso ha stretto un patto con l’obamiano Huffington Post per far sbarcare in Italia l’aggregatore americano). Se a tutto questo aggiungete l’e-commerce e le applicazioni personalizzate come l’Agenda, avrete pronto un kit per fare politica on line. Al pc e, molto presto, sui vostri tablet e mobile.
Forse dovremmo prendere consapevolezza del fatto che siamo al tramonto dei siti Internet come li conoscevamo un tempo: strutture e architetture statiche, con dei contenuti piantati su una piattaforma univoca. Grazie all’evoluzione dei “CMS”, siti e blog stanno rapidamente evolvendo verso mega-contenitori di dati, terminali ramificati, complessi quanto la nostra personalità. Poggiano le loro fondamenta su strutture informatiche esterne (YouTube, Facebook, eccetera) e per questo riescono a flettersi in base a esigenze differenti. Nani sulle spalle di giganti, servono a “stoccare”, ordinare e organizzare dati, commenti, la nostra attività quotidiana di social networking.
gliOccidentali “gira” su Joomla!, abbiamo scelto questa piattaforma per la sua predisposizione a dialogare con ambienti informatici differenziati. (Un grazie doveroso va all’agenzia web Creative Intelligence, che in pochi mesi, con grandi sforzi, ha realizzato l’infrastruttura grafica e informatica del portale.) Preso l’abbrivio, la nostra redazione farà un passo indietro, lasciando spazio agli utenti del web (purché rispettino le regole e non alzino troppo la voce). Saremo tutti “wreader”, produttori e consumatori di notizie nello stesso tempo. Il blog “YouCut – idee per tagliare la spesa pubblica”, lanciato alla fine di gennaio dal quotidiano l’Occidentale, va nella stessa direzione.
Tre considerazioni conclusive, cinque mesi dopo quell’estate trascorsa in viaggio, in preda all’immaginazione più fervida. La prima si riferisce agli sviluppi futuri dell’iniziativa, che si sta orientando sempre di più verso la formazione (e-learning ed educational consulting) e la consulenza personalizzata (in campo politico, economico, sociale). Mettiamo a vostra disposizione l’autorevolezza di Magna Carta e un team di grande esperienza. Prendetevi un po’ di tempo per esplorare i servizi che offre il portale e provate a familiarizzare con il nostro “network delle competenze”. Per qualsiasi cosa, scrivete, telefonate, chiedete. Leggete le FAQ se vi abbiamo incuriosito.
La seconda è una valutazione su l’abbonamento al portale (ci sono altre forme disponibili). Registrarsi alla community gliOccidentali infatti costa 20 euro all’anno, una scommessa su cui abbiamo riflettuto e dibattuto a lungo, visto che in Italia non sono molti i siti a pagamento. Ebbene, consideriamo questa cifra un contributo fortemente simbolico alle attività di ricerca della fondazione. Un segno concreto del vostro appoggio, una prova tangibile del sostegno che ci vorrete dare. Chi segue Magna Carta e l’Occidentale sa di cosa stiamo parlando. Chi non ci conosce ancora può scoprirlo presto e facilmente.
La terza ed ultima questione riguarda le sciocchezze che girano sui giovani di oggi, dipinti sovente come dei perdigiorno insolenti e capricciosi. Posso solo testimoniare che senza la loro valida collaborazione gliOccidentali sarebbe rimasta una bella idea sulla carta. Grazie a una squadra affidabile invece siamo riusciti a costruire la macchina progettata l’estate scorsa.
Come nei titoli di coda di un film ancora tutto da guardare, un grazie a Danilo per il canale YouTube e molto altro (e Andrea, of course). Grazie a Stefano per “People’s Party” e per aver parlato del nostro progetto nella sua tesi di laurea. Grazie a Valeria per la precisione inappuntabile e la pazienza, a Emanuele, Antonella e Daniele per aver scovato le prime buone prassi. A Margherita per le Edizioni Locali. Grazie a Marco per i social media, a Sara per l’agenda, a Carlo per le condizioni di utilizzo del portale, a Riccardo per le osservazioni pungenti e puntuali.
Un’allegra brigata ha messo in moto la macchina, ed è partita. Di nuovo sull’autobahn, ma stavolta sono autostrade informatiche.
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