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Dopo Arezzo: La moderazione è una virtù per menti coraggiose

FONDAZIONE MAGNA CARTA

La moderazione è una virtù per menti coraggiose

di Maurizio Griffo

La strada dei moderati per contare è quella di organizzarsi in partito o, invece, quella di cercare spazi in partiti più estremi per condizionarli dall’interno? O ancora quella di attivare altri strumenti, differenti dalla tradizionale forma-partito?

Penso che, rispetto alla situazione politica italiana, non ci siano molti margini per cercare di condizionare dall’interno le attuali forze politiche che formano la coalizione di centro destra.  La Lega è un partito leninista non scalabile e non condizionabile da un gruppo di pressione interno. Fratelli d’Italia ha una sua identità ben precisa e un gruppo dirigente coeso; perciò, non penso sia possibile condizionarlo dall’interno. A differenza della Lega, però, il partito della Meloni può offrire qualche spazio a personalità provenienti da altre esperienze politiche, come mostra la composizione del governo attualmente in carica. Diverso è il caso di Forza Italia, questa appare una sigla politica in declino, e una sua dissoluzione, immaginabile in prospettiva, potrà aprire uno spazio per un’aggregazione moderata. Tuttavia, i tempi in cui questo potrà avvenire non sono, al momento, prevedibili. Infine, bisogna tener presenti alcune significative controindicazioni. Una forza politica non si può improvvisare, come mostra il risultato molto modesto di Noi moderati alle ultime elezioni. Occorre poi considerare che l’area moderata, che comprende elettori non pregiudizialmente schierati a destra o a sinistra, è già presidiata da Azione-Italia viva.

[clicca per legge  il contributo integrale] 

 

maurizio griffo fondazione magna carta

Nel contributo che segue Maurizio Griffo, Professore di Storia delle dottrine politiche dell’Università “Federico II” di Napoli, risponde alle domande poste dal Presidente della Fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello, in apertura al dibattito del seminario “A Cesare e a Dio”.

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