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Lorenzo Mazzeo: elogio all'entusiasmo, ricordo di un grande uomo

18 settembre 2023

Riportiamo l’articolo di Rosario Bianco in ricordo dell’avvocato Mazzeo pubblicato nel numero di settembre de L’Espresso Napoletano

 

Lorenzo Mazzeo: elogio all’entusiasmo, ricordo di un grande uomo

La vita e le opere di un uomo che ha fatto dell’arte del fare la sua ragione di vita

Un uomo che oggi tutti ricordano per la sua eleganza, la grande cultura, l’entusiasmo che riusciva a trasmettere alle tante persone che ne ammiravano saggezza ed esperienza.

Non serve conoscere la biografia di Lorenzo Mazzeo per cogliere lo spirito di un uomo che oggi tutti ricordano per la sua eleganza, la grande cultura, l’entusiasmo che riusciva a trasmettere alle tante persone che ne ammiravano saggezza ed esperienza. Non serve, perché basterebbe osservare la sua casa o il suo studio stipati di opere d’arte, sculture presepiali, oggetti provenienti da ogni parte del mondo, per cogliere quello spirito animato da un’impareggiabile fame di conoscenza. Il suo studio, soprattutto, luogo mitico che era un crocevia fondamentale per chiunque volesse intavolare discorsi artistici, progetti, programmare eventi o semplicemente ricevere un consiglio di vita: sì, perché ogni volta che ti trovavi al suo cospetto, Lorenzo Mazzeo sapeva dirti le parole giuste, sapeva darti la forza e la sicurezza per affrontare una nuova sfida professionale o umana.

Ma chi è stato e cosa ha fatto Lorenzo Mazzeo nella sua meravigliosa vita per lasciare un segno così indelebile nell’anima di tutti coloro che l’hanno conosciuto?

È stato un mecenate, certo, e un instancabile promotore culturale, ma anche un visionario, capace di allungare (ben prima di molti altri) il suo sguardo professionale verso le potenze emergenti Cina e Russia restando allo stesso tempo, come si diceva, profondamente attaccato alle sue origini, al territorio di provenienza e, naturalmente, alla famiglia. E così le due amate figlie, Antonella e Lorenza che oggi sono tra i motivi del successo professionale dello studio legale Mazzeo e animatrici di tante delle iniziative messe in piedi dal vulcanico padre.  Che come se non bastasse, nell’arco della sua carriera, ha trovato il tempo anche di essere amministratore del Giornale di Napoli, docente all’Università telematica Pegaso, consulente legale del Ministero dell’Istruzione e della Camera dei Deputati, solo per ricordare alcune delle sue prestigiose cariche.

Nonostante tutte le sue attività professionali che l’hanno portato ad affermarsi sul panorama nazionale, Lorenzo Mazzeo non ha mai dimenticato né abbandonato le sue radici.

 

Un treno storico che collegasse la sua terra natia, la Basilicata, con quella di adozione, l’Irpinia, attraversando piccoli ma suggestivi borghi ancora tutti da scoprire e da valorizzare. Forse è nel suo progetto dell’Ofanto Express che si racchiude il senso di ciò che è stato Lorenzo Mazzeo: un avvocato di successo, titolare di uno studio legale noto in tutta Italia con un team composto da decine di professionisti, che però non ha mai smesso di guardare alle sue origini, a quei piccoli borghi del Sud Italia di cui intravedeva le enormi potenzialità. Era infatti originario di Pescopagano ma coltivava un rapporto privilegiato con l’Irpinia e con Taurasi in particolare, dove ha creato il Centro Studi Mazzeo-Ferri con l’idea di contribuire attivamente alla crescita socioeconomica e culturale del territorio. Senza dimenticare la sua Napoli, la città in cui si trasferì nel 1955 e che non ha mai lasciato.

“Una città inespressa che non ha ancora giocato le sue carte perché ha avuto e ha una classe dirigente e imprenditoriale non adeguata”: questo il pensiero dell’avvocato che ha rivestito un ruolo di prim’ordine anche nella vita politica partenopea, come consigliere comunale del Psi e poi assessore con numerose deleghe, senza dimenticare quello che lui stesso ha definito il periodo più gratificante della sua esperienza politica ovvero la presidenza della Commissione Bilancio del Comune di Napoli. Un mondo che abbandonò definitivamente nel 1993, proprio nei ‘traumatici’ anni di passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica, quelli dell’inchiesta Mani Pulite di cui lui sarà, come ripeteva con orgoglio, “uno dei pochi a uscirne indenne”.

Non basterebbero pagine e pagine di questo giornale al quale l’Avvocato era tanto affezionato per raccontare tutte le gesta di Lorenzo Mazzeo e l’enorme lascito del suo operato. Ci mancheranno il garbo, l’ironia, la generosità e la tenacia che lo contraddistinguevano. Ma restano e resteranno le sue visioni, i suoi progetti, costruiti su basi solide e ora capaci di camminare autonomamente, anche senza l’inesauribile spinta del loro ideatore. Vita mortuorum in memoria est posita vivorum (“la vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”) diceva un suo celebre ‘collega; Marco Tullio Cicerone. Se così è, allora l’eredità lasciata da Lorenzo Mazzeo, uomo, avvocato, mecenate, inesauribile fonte di ispirazione e punto di riferimento gli consentirà di restare vivo per ancora tanto, tantissimo tempo.