Privacy Policy Cookie Policy

Il Sud, le aree interne e le opportunità da cogliere

11 dicembre 2023

Di seguito si riporta una sintesi dell’editoriale del Presidente Quagliariello, pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno l’11 dicembre 2023.

La Valle d’Itria esempio per un cambio di rotta delle nostre aree interne

Le ‘linee di frattura’ che dividono l’Italia non sono più le stesse. Se fino a qualche decennio fa la faglia principale era considera quella Nord-Sud, con il tempo si è venuta a definire una profonda asimmetria nello sviluppo territoriale anche tra aree interne e costiere. Ciò è stato causato da fattori endogeni ed esogeni. Il risultato più evidente di tale dinamica è stato un concentramento sempre maggiore di porzioni di popolazione in determinate aree urbane (nel frattempo diventate metropoli), e un progressivo spopolamento di cittadine più piccole e borghi.

Il processo descritto porta con sé un enorme paradosso: le persone scelgono di trasferirsi in contesti dove la qualità della vita è mediamente più bassa, ‘lasciando’ territori che si presentano, invece, come ricchi di bellezza e risorse.  «Non è certo un caso se nelle periferie delle megalopoli si registra la maggior parte delle devianze sociali Mentre altrove l’abbandono del territorio da parte dell’uomo, privandolo di efficaci presidi, fa venir meno anche investimenti e manutenzione», sottolinea il presidente nell’editoriale. L’assenza della presenza umana, infatti, crea problemi di monitoraggio e ‘tenuta’ (anche da un punto di vista idro-geologico) delle aree rurali, tra le altre cose.

Oggi, però, la storia introduce un elemento nient’affatto scontato. Si tratta delle possibilità di impiego delle nuove tecnologie, legate alla digitalizzazione e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale. Ma non solo. Processi virtuosi, legati ad esempio al turismo, sono stati avviati e potrebbero rappresentare un traino per le altre realtà. Esemplificativa in tal senso può essere considerata la Valle d’Itria. Un’altra importante occasione attende questo territorio, cioè il G7 di Borgo Egnazia previsto a metà giugno del 2024.

Quello che servirebbe realmente è una strategia in grado di mettere a sistema tutte le variabili. Un modo per iniziare potrebbe essere quello di rivedere i parametri della SNAI (Strategie Nazionali aree interne), che al momento non riflettono quanto in realtà presente.

CLICCA QUI per leggere l’articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno.