Per un Osservatorio sull’università in Toscana
Emile Boutmy, fondatore dell’Ecole Libre des Sciences Politiques – l’odierna Scienze-PO – quando nel 1871 si accinse all’inpresa partì da una premessa: a Sedan, a sconfiggere la Francia, non era stato l’esercito prussiano ma l’università di Berlino. La sentenza potrebbe essere parafrasata e aggiornata. Al tempo della globalizzazione, se il paese dovesse continuare a scivolare lungo un crinale di declino, la prima vittima della sconfitta sarebbe l’università italiana. Oggi infatti, ancor più di ieri, non c’è ripresa e sviluppo nè prestigio nazionale che possano prescindere dalla capacità di produrre ricercatori di rango e ricerca vanzata. E non c’è coesione sociale che possa fare a meno di una cultura in grado d’evidenziare e diffondere le ragioni fondamentali dello stare insieme.
L’università, per tutti questi motivi, è una grande questione nazionale della quale dovrebbero occuparsi coloro i quali tengono in conto il destino della loro patria. E non soltanto dei sedicenti “esperti”, pronti a disquisirne con linguaggio esoterico da iniziati, trasformando un tema dal quale dipende il nostro futuro in un’incomprensibile ed inconcludente litania.
Per questo, il primo compito di chi intenda cambaire le cose è quello di portare il tema della riforma dell’università all’attenzione del grande pubblico, rendere “nazionale” la questione, dando consapevolezza al paese della centralità che questa istituzione riveste nella vita di ogni società moderna. Allo stesso tempo, sarà necessario concedere la parola a quanti vivono nell’università e ne costituiscono l’anima operante. Questa voce è stata fino a oggi soffocata da “minoranze rumorose”, in grado solo di opporre i loro no corporativi a qualsiasi iniziativa riformatirce, un’ostinata difesa di diritti acquisiti (per lo più i propri), di fronte ai quali destra e sinistra divenogno solo vacue categorie politologiche e per i quali l’immobilismo della politica ha rappresentato una salvaguardia di spazi di manovra e di potere.
Indice
I. Riflessioni sulla riforma possibile
Le scuole degli Stati Uniti come le vidi io
di Gaetano Salvemini
Fermiamo la fuga di cervelli
Un po’ di precarietà serve alla ricerca
Appello per l’Università.
Siamo stanchi dei no, noi vogliamo cambiare
“Abbiamo vinto la scommessa delle firme”
forum con Aldo Schiamone, Gaetano Quagliariello e Ernesto Galli della Loggia
Manifesto dei dodici per salvare l’Università
La linea del Piave dell’Università da riformare
C’è un blocco da rimuovere
Uno spazio in più di libertà
Storia di una madrassa liberale
II. I dati
Le fonti
Una proposta finale: un Osservatorio sull’università in Toscana