A cura di Gaetano Quagliariello
Libertà e centralità dell’uomo
Il libro si articola in tre filoni interpretativi. Il primo indaga i rapporti tra la storia e la fede. Il secondo studia i punti di convergenza tra discorso teologico e discorso filosofico. Il terzo – quello che potrebbe risultare di più stringente attualità – analizza il contraddittorio rapporto tra la scienza e la fede, in un momento in cui la scienza sembra non accettare alcun limite esterno. Questo non è un manuale di “teoconismo all’italiana”: è un libro che testimonia dell’altro. In primo luogo la vitalità di un Papa che ha interpretato la sua missione pastorale come un percorso che affonda le sue radici nella storia, e in quanto tale non trascura i mutamenti del nostro tempo, ma li segue e li rilegge alla luce della Verità cristiana.
In secondo luogo che la contrapposizione, che sempre più si vuol far credere ci sia tra mondo laico e mondo cattolico, nella realtà non esiste affatto. Ad esistere è però un’altra contrapposizione, tutta interna al mondo laico, che vede sempre più su due fronti distinti da una parte una concezione liberale della laicità, che non dimentica le sue origini e che è disponibile a considerare indispensabile il ruolo delle religioni nel discorso pubblico; dall’altra un laicismo radicale, ostile alla rilevanza pubblica delle religioni, che di sempre più visibilità e spazi di autonomia gode in Italia e in Europa.
Sono venti tra intellettuali e politici, laici e cattolici, credenti e non credenti. Appartenenti alle più eterogenee aree culturali, dalle provenienze ideologiche più varie, accomunati da un medesimo intento: dare una risposta alla richiesta di dialogo lanciata da Benedetto XVI in occasione del discorso pronunciato a Verona nell’ottobre scorso, durante il IV Convegno nazionale della Chiesa in Italia. In quell’occasione, come in molte altre del suo Pontificato, Papa Ratzinger ha parlato a chiare lettere del rapporto laici e cattolici, del dialogo tra la fede e la ragione.
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