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Cronache di uno sgombero forzato

 

Gennaio 2006, pp. 133


 

 

 

Il volume racconta il ritiro dalla Striscia di Gaza, deciso dal premier israeliano Ariel Sharon con l’intenzione di porre fine al decennale conflitto con i palestinesi.

L’Autrice, inviata de «La Stampa», descrive con partecipazione lo sgomento e le resistenze fra i settler, i coloni che su questo lembo di terra hanno vissuto esistenze ed esperienze intrise di speranza come di violenza. Una visione laica, ma non per questo incapace di cogliere, tra le esagerazioni pseudo messianiche, l’autentica religiosità del popolo eletto per antonomasia.

Lo straziante compito dell’esercito israeliano, chiamato a scacciare i propri fratelli dalle loro case, è solo il paradosso più eclatante di una vicenda che lascia i contorni della cronaca per farsi già storia. A prescindere dai concreti esiti sul processo di pace, il ritiro assume infatti una valenza metastorica, richiamando gli esodi e i trasferimenti di popolazione cui il secolo scorso ci ha tristemente abituato. L’elemento nuovo è la solidarietà indistruttibile tra sfollati e soldati, forse il primo passo verso la consapevolezza della necessità di questo atto unilaterale.

Con le parole di Fiamma Nirenstein: “Il fatto che essi non avrebbero mai dovuto essere dislocati là, non rende tuttavia più facile vedere le loro vite distrutte”. E pone scomodi interrogativi alla comunità internazionale e all’opinione pubblica occidentale.

 
Indice

Prefazione

di Gaetano Quagliariello

 

1. Aspettando il diluvio…

2. La vigilia

3. L’ultima notte

4. Tra le dune sfiorite di Gaza