PREMIO INTERNAZIONALE DELLA REGIONE ABRUZZO “IGNAZIO SILONE”
XVI Edizione – Pescina, 5 dicembre 2009
La Giuria del Premio Internazionale della Regione Abruzzo “Ignazio Silone” avrebbe voluto con parole di gioia annunciare il nome del vincitore della XVI edizione del Premio Internazionale per la Saggistica, assegnato a Victor Zaslavsky. Lo comunica, invece, profondamente costernata per l’improvvisa scomparsa dello studioso a pochi giorni dalla cerimonia del Premio.
Relatore molto apprezzato al Convegno Internazionale “Ignazio Silone e l’età dei totalitarismi” tenutosi nel 2001 a L’Aquila e a Pescina in occasione delle Celebrazioni per il Centenario della nascita dello Scrittore Marsicano, lo storico Victor Zaslavsky, nativo di San Pietroburgo e professore ordinario di Sociologia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università LUISS Guido Carli di Roma, pose allora l’accento sul carattere imprescindibile della censura nel sistema sovietico: questa, nata due giorni dopo la presa del potere di Lenin nel 1917, fu presto ampliata alle branche della cultura, della religione e del privato utilizzando una fitta rete capillare d’informatori e delatori (da far dire ad un noto critico russo che si poteva conversare solo con sé stessi), per crollare, non senza episodi grotteschi, insieme al regime.
In occasione del ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino(1989-2009), che ha segnato il crollo dell’URSS per cedimento interno, come aveva previsto e scritto Silone già negli anni ’40 (“Sarà l’esperienza del comunismo ad uccidere il comunismo […] il colpo di grazia lo riceverà proprio dai russi”), la Giuria del Premio Internazionale ha stabilito all’unanimità di assegnare a Victor Zaslavsky il Premio Internazionale “Ignazio Silone”, per la scrupolosa ricerca e per l’obiettività con cui egli ha mostrato nei suoi numerosi studi, attraverso i documenti e con ragionati motivi, ma anche con la sofferenza di chi ama la propria Terra, la triste verità storica sovietica, a suo tempo testimoniata al mondo con coraggio da Ignazio Silone che abbandonò la politica militante comunista, proprio dopo aver constatato le menzogna della politica staliniana; che denunciò, in Uscita di sicurezza, la sconosciuta, allora, per noi, situazione sovietica, contrassegnata da mancanza di libertà, dal clima di paura, dalla disinvoltura nell’uso della calunnia per sbarazzarsi del nemico; infine, che scelse una narrativa di denuncia e di testimonianza la quale, se non accerta, come la storia, i fatti, cerca di mostrare come gli uomini li hanno vissuti.
Victor Zaslavsky era nato a San Pietroburgo, il 26 settembre 1937. Laureato in Storia presso la locale Università Statale, esule in Occidente dall’Unione Sovietica brezneviana dalla metà degli anni settanta, naturalizzato canadese, specializzato nello studio dei rapporti tra Italia e Unione Sovietica dal 1945 ad oggi, è stato autore di numerosi libri editi in Italia tra il 1984 ed oggi. I più noti sono: Dopo l’Unione Sovietica. La perestroika e il problema delle nazionalità (Il Mulino,1991), La Russia senza soviet (Ideazione, 1996), Storia del sistema sovietico. L’ascesa, la stabilità, il crollo (Carocci, 2001), Lo stalinismo e la sinistra italiana, (Milano, Mondadori, 2004), Pulizia di classe. Il massacro di Katyn (Il Mulino, 2006). In collaborazione con Lev Gudkov, ha pubblicato La Russia postcomunista. Da Gorbaciov a Putin (Editore Luiss University Press, 2005), e con la moglie Elena Aga-Rossi, noto professore ordinario di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi dell’Aquila, il volume Togliatti e Stalin. Il PCI e la politica estera staliniana negli archivi di Mosca (Il Mulino, 2007). Collaborava col quotidiano «Il Messaggero» e con «L’Occidentale». Ha collaborato come consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
La Giuria
del Premio Internazionale della Regione Abruzzo Ignazio Silone