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Che succede al riscaldamento globale? Questa domanda potrebbe portarci un po’ di sorprese, così come potrebbe esserlo il fatto che l’anno più caldo registrato da un punto di vista globale non è il 2008 o il 2007, bensì il 1998. Ed è così, negli ultimi 11 anni non abbiamo osservato un aumento delle temperature su scala globale. I nostri modelli climatici non lo avevano previsto, sebbene il biossido di carbonio prodotto dall’uomo, il Gas che ritenevamo responsabile per il riscaldamento del pianeta, abbia continuato a crescere. Allora in che direzione sta andando la Terra?

Chi è scettico verso i cambiamenti climatici, ed ha sostenuto con passione e coerenza che l’influenza dell’uomo sul nostro clima sia sovrastimata, dicono che loro l’avevano previsto. Spiegano che siamo davanti a dei fenomeni ciclici che non possiamo controllare e che determinano il livello di riscaldamento del Pianeta. Dopo tutto, il 98 per cento del calore della Terra arriva dal Sole. Ma le ricerche condotte negli ultimi due anni e pubblicate dalla Royal Society, sembrano escludere le influenze solari.

Il più seguito approccio degli scienziati era semplice: guardare alle variazioni dell’output solare e alla intensità dei raggi cosmici negli ultimi 30-40 anni, e comparare questi trend con il grafico della media della temperatura globale della superficie terrestre. I risultati erano chiari: “Il riscaldamento negli ultimi 20 o 40 anni non può essere stato causato dalla attività solare – dice il dottor Piers Forster della Università di Leeds, uno dei più importanti collaboratori dell’annuale Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Ma uno scienziato della energia solare, Piers Corbyn della Weatheraction – una compagnia specializzata in previsioni meteorologiche di lungo periodo – non è d’accordo. Costui sostiene che l’incidenza delle particelle solari sul nostro pianeta sia molto maggiore di quanto è comunemente accettato. Per lui sono quasi completamente responsabili di ciò che accade alle temperature globali. E’ così eccitato da quello che ha scoperto da aver deciso di parlarne alla comunità scientifica internazionale durante la Conferenza di Londra che si svolgerà alla fine del mese.  Se le sue tesi dovessero risultare corrette, questo potrebbe rivoluzionare l’intero argomento di cui stiamo discutendo.

I cicli degli Oceani. Quello che è davvero interessante al momento è ciò che sta accadendo agli oceani. Gli oceani sono le nostre grandi riserve di calore. D’accordo con le ricerche condotte lo scorso novembre dal Professor Don Easterbrook della Western Washington University, gli oceani e le temperature globali sono correlati. Gli oceani, dice lo scienziato, hanno un ciclo in cui si riscaldano e un altro in cui si raffreddano. Il più importante di questi cicli è il cosiddetto Pacific decadal oscillation (PDO). Per gran parte degli anni Ottanta e Novanta siamo stati in un ciclo positivo, che vuol dire più caldo della media. E i rilevamenti hanno mostrato che anche le temperature erano aumentate. Ma negli ultimi anni questo calore degli oceani si è andato perdendo e recentemente è iniziata una fase di raffreddamento. Questi cicli in passato duravano all’incirca 30 anni. Le temperature potrebbero seguire i cicli degli oceani? Il raffreddamento globale dal 1945 al 1977 ha coinciso con uno dei di questi cicli freddi del Pacifico. Il Professor Easterbrook dice: “La modalità cool ha sostituito quella warm nell’Oceano Pacifico, assicurandoci virtualmente circa un trentennio di raffreddamento globale”.

Cosa vuol dire tutto questo? Gli scettici riguardo ai cambiamenti climatici sostengono che questi studi evidenziano che loro sono sempre stati dalla parte giusta. Dicono che ci sono molte altre cause naturali per il riscaldamento e il raffreddamento, e se anche l’uomo sta riscaldando il pianeta lo sta facendo per una piccola parte se lo paragoniamo a quello che fa la Natura. Ma gli scienziati che sono ugualmente appassionati sulle influenze umane nei confronti del riscaldamento globale rispondono che anche questa è una scienza solida. Il Met Office’s Hadley Centre, responsabile per le future previsioni climatiche, dice di aver incorporato nei propri modelli climatici le variazioni solari e i cicli oceanici e che questo non ha prodotto niente di nuovo. Il centro di ricerca sottolinea che le variazioni solari e i cicli oceanici sono soltanto due fattori nel vasto insieme di variabili conosciute in grado di influenzare le temperature globali – e in ogni caso entrambe queste variabili sono tenute in conto nei modelli del Met. In più, dicono, le temperature non sono mai cresciute in linea retta e ci saranno sempre periodi di lento riscaldamento o di raffreddamento temporaneo. L’aspetto cruciale della questione, secondo il Met, sono i trend di lungo periodo legati alle temperature globali. Questo è evidente, secondo i dati forniti dal Centro.

Per confondere ulteriormente le cose, il mese scorso Mojib Latif, un membro dell’IPCC ha detto che potremmo trovarci quasi certamente in un periodo di raffreddamento mondiale che potrebbe durare almeno altri 10 o 20 anni. Il Professor Latif lavora al Leibniz Institute of Marine Sciences all’università tedesca di Kiel ed è uno dei più importanti creatori di modelli climatici. Ma chiarisce che lui non è diventato uno scettico sul riscaldamento climatico; crede solo che il raffrendamento sarà temporaneo, prima che si riaffermi la schiacciante forza del riscaldamento globale causato dall’uomo. E allora cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? Entrambe le parti hanno previsioni differenti. Il Met dice che il riscaldamento è pronto a ricominciare e a rafforzarsi velocemente. Il centro prevede che almeno la metà degli anni compresi tra il 2010 e il 2015 saranno più caldi dell’anno che fino ad ora ha battuto tutti i record, il 1998. Gli scettici non sono d’accordo. Insistono che è improbabile che le temperature arriveranno alle vertiginose altezze toccate nel 1998 prima del 2030. E’ possibile, dicono, che a causa dei cicli oceanici e solari sia più probabile un periodo di raffreddamento globale. Una cosa è certa. Sembra che il dibattito sulle cause del riscaldamento globale sia ancora lontano dal vedere scritta la parola fine. Infatti si potrebbe dire che si sta surriscaldando.    

 

l’Occidentale
14 Ottobre 2009

 

Tratto da BBC
Traduzione di Roberto Santoro