Un consesso che più bipartisan non si può. A patrocinarlo ci sono tutti i principali think tank italiani – da FareFuturo di Gianfranco Fini, fino alla Fondazione ItalianiEuropei di D’Alema e Amato, passando per la Fondazione Formiche di Paolo Messa, Liberal di Adornato, e Magna Carta, presieduta dal capogruppo al Senato del PDL il prof. Gaetano Quagliariello. Ma oltre ai think tank c’è anche l’altra parte della politica, tutte le più importanti società di lobbying italiane: Reti di Claudio Velardi, FB & Associati, Cattaneo & Zanetto e Open Gate Italia, guidata da Tullio Camiglieri, il tutto con l’appoggio de Il Chiostro, l’associazione che riunisce la gran parte dei lobbisti italiani.
Il consesso di cui parliamo è la IV edizione del Master in Public & Parliamentary Affairs organizzato dall’università LUMSA di Roma, diretto dal preside della facoltà, il prof. Angelo Rinella, e che vede nel Consiglio Scientifico molti nomi noti, tra i quali quello del Viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas, dell’ex Ministro degli Affari Regionali del Governo Prodi Linda Lanzillotta, il Rettore della LUMSA prof. Giuseppe Dalla Torre, il consigliere Raffaele Perna, l’ex Ministro dell’Istruzione Francesco D’Onofrio, il politologo finiano Alessandro Campi, e il Vicesegretario generale della Camera dei Deputati, il prof. Guido Letta, vicesegretario generale della Camera dei Deputati.
Il Master in Public & Parliamentary Affairs della LUMSA – quello con più storia nel settore – ha deciso quest’anno di far incontrare i giovani con la politica, con chi questa la costruisce (i think tank) e ci si interfaccia continuamente (le società di lobbying), prevedendo anche uno sconto del 10% sulla retta per gli iscritti inviati dai partner del Master.
Tra i relatori del Master rappresentanti delle istituzioni centrali e locali ai massimi livelli, membri di autorità indipendenti, professori universitari, funzionari parlamentari, giornalisti di TV e carta stampata e lobbisti di tutti i settori. Si parlerà quindi di politica, di lobbying – professione in grande crescita e con sempre più bisogno di addetti ad alta qualificazione professionale, ma ancora in cerca di una regolamentazione -, di giornalismo e principalmente di diritto. Perché il lobbista, come afferma il coordinatore del Master e lobbista professionista Franco Spicciariello, “è qualcuno che conosce perfettamente il funzionamento delle istituzioni e i percorsi della comunicazione, bravo nel gestire le relazioni, con una perfetta padronanza delle competenze nel proprio settore sì da poter supportare le istituzioni nella fase di costruzione delle decisioni e infine – aspetto fondamentale – è persona con grande passione per la politica”.
Nelle prime tre edizioni il Master in lobbying e public affairs della LUMSA ha formato oltre 70 persone, di cui il 98% è oggi impiegato nel settore. Forte è la richiesta quest’anno principalmente da parte di giovani che intendono andare a lavorare con il nuovo governo regionale che si insedierà dopo le elezioni di fine marzo 2010, e da parte di aziende e società di consulenza che intendono formare proprio nell’ottica di costruire relazioni improntate alla massima preparazione e professionalità.
Quando parliamo di lobbying facciamo riferimento ad un mercato dal valore di circa 150 milioni di euro, di cui 48 per i soli servizi di consulenza (dati stimati dal Master LUMSA applicando i criteri della normativa americana, il Lobbying Disclosure Act del 1995) e che vede impiegate circa 1.500 persone in Italia – di cui il 90% a Roma e dintorni – con un crescita prevista degli addetti di circa il 10% annuo. Notevole quindi la ricaduta economica sul territorio laziale.
Sono invece addirittura quasi 2.000 – addirittura il 41% del totale – i lobbisti italiani accreditati al Parlamento Europeo. Numeri quelli dei professionisti, cui in realtà andrebbero aggiunti quelli delle centinaia di avvocati, giornalisti, collaboratori politici, in realtà impegnati in attività finalizzate ad influenzare le decisioni pubbliche a livello centrale e locale.