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Nella lotta all’inquinamento planetario s’è fatta tanta confusione culturale. L’esempio più clamoroso è la demonizzazione dell’anidride carbonica e dell’effetto serra, entrambi essenziali per la vita. Per descrivere i fenomeni legati alle complesse proprietà dello strato d’aria che ci circonda, è necessaria una matematica la cui struttura non ha soluzione analitica, ma solo modelli con parametri liberi. Sta nell’enorme numero di parametri liberi il pericolo di “Olocausto Ambientale”, che consiste nello spreco di enormi risorse nella illusione di affrontare e risolvere problemi che hanno ancora bisogno di molti studi e ricerche per essere capiti. Il grande pubblico pensa che la Scienza hard abbia capito tutto del clima: passato, presente e futuro. E invece la strada è ancora molto lunga per arrivare a un tale traguardo.

Qualsiasi studio rigoroso di fenomeni deve portare a esperimenti riproducibili in Laboratorio. Un modello matematico non potrà mai essere più preciso dei dati usati per metterlo in grado di descrivere l’evoluzione atmosferica. L’esempio di grande attualità è quanto stiamo facendo al CERN per porre sotto verifica sperimentale modelli matematici di gran lunga più rigorosi di quelli usati dalla meteo-climatologia, ma non per questo esenti dalle indispensabili verifiche sperimentali riproducibili. Senza le quali si è fuori da qualsiasi livello di credibilità scientifica.

È bene ribadire che le previsioni dei modelli matematici della meteo-climatologia, pur essendo sotto il livello minimo di credibilità scientifica, portano a conseguenze che coinvolgono le responsabilità di tutti i Governi del Mondo e multe da miliardi di Euro. L’Olocausto Ambientale sta nello spreco di enormi risorse che dovrebbero essere invece investite per studiare i problemi meteo-climatologici, seguendo l’insegnamento galileiano del massimo rigore scientifico.

(Sintesi dell’intervento tenuto dal professor Antonino Zichichi al Convegno di Magna Carta sul riscaldamento globale).