Come affrontare la modernità
Luglio 2005, pp. 34
L’Occidente è oggi chiamato a rispondere ad un attacco che, insieme, è culturale e di potenza. E che, per di più, proviene sia dall’esterno, sotto forma di guerra asimmetrica fomentata dal terrorismo islamico, sia dal suo stesso seno, nelle sembianze di dubbio corrosivo verso strutture sociali selezionate dalla propria cultura e dalla propria tradizione. L’Europa è ripiegata su se stessa, priva di bussola.
L’Italia è chiamata a espiare il quarto di secolo nel quale la gran parte dei problemi del suo sviluppo economico, civile e politico, anziché essere risolti sono stati più semplicemente celati alla vista, con la stessa tecnica che usa chi sospinge la sporcizia sotto i tappeti.
Queste trasformazioni rendono più complesso e meno lineare il riferimento alla modernità da conquistare. Si tratta, infatti, di salvare quel che si è acquisito in quest’ultimo decennio; di comprendere gli inediti vincoli che il moderno deve oggi saper rispettare e, infine, di riuscire a proporre le riforme che ancora attendono di essere poste in atto attraverso strumenti e modalità che risultino compatibili con le novità epocali che si sono nel frattempo registrate.
Indice
L’identità
di Gaetano Quagliariello
La modernizzazione
di Giovanni Orsina
Lo Stato, le istituzioni e la giustizia
di Nicolò Zanon