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Buon pomeriggio Signore e Signori,

Ognuno di voi è consapevole della situazione, non c’è necessità che ve la descriva in dettaglio.

Dopo dieci anni di duro e costante lavoro eravamo sul punto di aver raggiunto un nuovo equilibrio, quando l’epidemia del Coronavirus è giunta in Europa mettendo in pericolo tutto ciò per cui avevamo lavorato.

La situazione in cui ci siamo improvvisamente trovati è iniqua. È vero che non ne abbiamo colpe, ma è altrettanto vero che siamo di fronte a una sfida enorme. La situazione è ingiusta, ma questo non ci esonera dalle nostre responsabilità: noi non dobbiamo rassegnarci, non la dobbiamo accettare e dobbiamo combattere. Inoltre, dobbiamo lottare contemporaneamente contro la pandemia e le sue conseguenze economiche: dobbiamo salvare vite e provvedere al futuro. 

Ora dobbiamo adottare misure economiche che ci aiutino a superare la fase di difficoltà che ci troviamo davanti. Abbiamo sviluppato un piano di salvaguardia economica. L’obiettivo è quello di creare tanti posti di lavoro quanti ne saranno persi a causa del virus. Attueremo questo piano in tre fasi.

La prima, che include la riduzione degli oneri previdenziali, supporto economico ai contribuenti della Small Business Tax e sospensione del pagamento delle rate dei mutui, è già realtà. Oggi lanciamo la seconda fase. Il piano di azione, composto da tre fasi, riallocherà complessivamente tra il 18 e il 20 per cento del PIL, inclusi gli interventi della Banca Centrale.

Le attuali circostanze anomale ci impongono di allontanarci dal budget precedentemente previsto per il 2020. Proprio oggi sarà approvato un decreto che prevede l’incremento del deficit dall’1 al 2,7 per cento. Come ben sapete, negli scorsi dieci anni siamo stati ancorati ai principi di stabilità finanziaria e gestione fiscale responsabile e non abbiamo intenzione di liberare quell’ancora.

Siamo in procinto di lanciare cinque piani di azione, ciascuno dei quali formato da numerose iniziative. Ne menzionerò alcune.

Il nostro primo piano è volto alla tutela dei posti di lavoro e, tra le iniziative volte a questo obiettivo, siamo pronti a supportare i datori di lavoro compensando una parte del costo salariale dei dipendenti a fronte di un ridotto orario di lavoro. Si tratterà di una specifica forma ungherese di supporto ai salari.

Il nostro secondo piano ha come focus principale la creazione di nuovo posti di lavoro e, a questo proposito, abbiamo in programma di offrire 450 miliardi di HUF (fiorini ungheresi) a supporto degli investimenti.

La terza iniziativa è dedicata ai settori primari, settori della nostra economia nazionale che dobbiamo rilanciare come il turismo, l’industria alimentare, l’agricoltura, le costruzione, i trasporti, la cinematografia e le industrie creative. 

Il quarto programma si centra sul finanziamento delle attività economiche. Metteremo a disposizione delle attività produttive e commerciali ungheresi prestiti del valore complessivo di oltre 2 miliardi di HUF con sussidi sugli interessi e garanzie. E, infine, il quinto piano che lanciamo oggi è il “programma di protezione per famiglie e pensionati”. Se dovessi descrivere il programma citandone un solo elemento, sottolineerei la rilevanza della reintroduzione della tredicesima mensilità pensionistica. La introdurremo attraverso rate: a Febbraio 2021 i pensionati ungheresi riceveranno una settimana aggiuntiva di assegno pensionistico che si andrà a sommare al regolare ammontare relativo al mese di Gennaio. Lo stesso avverrà nel 2022, 2023 e 2024. Naturalmente, a fronte di ciò dovremo creare nuovi posti di lavoro, ma non dobbiamo dimenticare i nostri pensionati, i nostri genitori e i nostri nonni, i quali – in questa situazione – sono i soggetti maggiormente esposti al rischio.

I Ministri del mio governo sono qui, al mio fianco, perché lavoreranno per implementare questi piani di azione. Ho chiesto al Ministro Palkovics di assumere il ruolo di coordinatore dell’intera iniziativa di attuazione. Il Ministro Andrea Mager avrà il compito di stimolare le aziende pubbliche e di allinearne l’operato con questo piano di protezione economica. Allo stesso tempo, ci attendiamo che Mihaly Varga renda disponibili i fondi necessari e garantisca la disciplina fiscale.

Signore e Signori,

Questo è il punto a cui siamo dopo ventisei giorni di “stato di emergenza”. Stiamo attraversando tempi difficili, ma potete stare certi che non un singolo cittadino ungherese verrà lasciato indietro. Se ci prenderemo cura gli uni degli altri, ce la faremo.

Grazie per la vostra attenzione.