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Il Modello Santiago tra tradizione e modernità, un esempio al quale ispirarsi

I Papers della Fondazione Magna Carta

Il Modello Santiago tra tradizione e modernità

A cura della Fondazione Magna Carta

Raccolta dei Lavori

Il presente documento viene alla luce per raccogliere le riflessioni nate nel Webinar “Il Modello Santiago fra tradizione e modernità. Un esempio al quale ispirarsi”, organizzato dalla Fondazione Magna Carta.

Al dibattito hanno partecipato rappresentanti istituzionali e della società civile organizzata, al fine di individuare criticità sulle quali intervenire e potenzialità turistiche sulle quali investire.  In particolare, il “Modello Santiago” è stato assunto come paradigma di riferimento poiché in Italia molti territori potrebbero fare propri gli elementi più funzionali dell’esperienza galiziana.

Hanno preso parte ai lavori:

  • Gaetano Quagliariello, Presidente Fondazione Magna Carta
  • Luigi Cantamessa, Direttore Generale Fondazione Fs
  • Ludovica Casellati, Fondatrice Luxury Bike Hotel
  • Barbara Maria Casillo, Direttrice Confindustria Alberghi
  • Stefano Mantella, Direttore Generale unità di missione del PNRR del Ministero del Turismo
  • Paolo Piacentini, Consigliere per i cammini e gli itinerari culturali del Ministero della Cultura

Il “Modello Santiago” può essere replicato in Italia? Sulla base di questo interrogativo è nato il webinar del 5 luglio, promosso dalla Fondazione Magna Carta. L’esperienza galiziana dimostra come anche un territorio economicamente non trainante possa presentare dei margini di sviluppo enormi se riesce a sfruttare a pieno le proprie valenze storiche, culturali e religiose. Tutti gli intervenuti hanno concordato sull’impossibilità di una riproduzione del modello sic et simpliciter. L’obiettivo, infatti, non era quello di creare artificialmente qualcosa che per propria natura, non potrebbe mai essere duplicato. L’intento era capire quali insegnamenti trarre dalla vicenda galiziana per fare propri quegli elementi necessari affinché realtà italiane meritevoli di attenzione possano esprimere il proprio potenziale nascosto.

Nel corso del dibattito è apparso evidente come tutti i relatori concordassero su due fattori chiave, quale l’armonizzazione delle azioni e il coordinamento tra operatori, amministratori e territori, per la promozione di politiche sempre più efficaci in materia di turismo lento. […]

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