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Partiti: regole, garanzie, trasparenza

30 gennaio 2023 – Roma

Sintesi dell’articolo “Partiti: regole, garanzie, trasparenza” Gaetano Quagliariello, Presidente FMC, pubblicato sul Corriere della Sera il 30 gennaio 2023.

Il 31 gennaio la Fondazione Magna Carta promuove il seminario di studi “Partiti politici. Regole, garanzia, trasparenza”. Il passo avanti necessario. Interverranno personalità del mondo politico, giudici costituzionali e giuristi.

È dai tempi della Prima Repubblica che si dibatte sul ruolo dei partiti politici nella società italiana. Vi fu un primo tentativo di regolamentazione a opera dei Padri costituenti (Mortati, Sturzo, Paggi, Maranini, Ungaro) e l’idea ricevette il plauso di Togliatti, La Pira e Moro quando fu ripresa da Basso. Nonostante il tentativo, i timori di una forte ingerenza sulla vita interna ai singoli partiti portarono gli autori della Carta costituzionale a fermarsi. Nemmeno con l’avvento della Seconda Repubblica ci fu la possibilità di riprendere il filo del discorso. Si può, anzi, affermare che la percezione dei partiti e della reciproca legittimazione fra schieramenti sia venuta ulteriormente meno. La Terza Repubblica invece ha visto il trionfo del populismo, in continuità con il bipartitismo rissoso della Seconda Repubblica. Tale continuità ha incentivato forme di diffidenza verso la politica, intesa non solo come istituzioni di palazzo, ma anche nelle sue declinazioni di partecipazione trasparente fra cittadini come possono essere i think tank.

Uno sforzo nella direzione della regolamentazione fu ideato dal Governo Letta, il quale mise su una Commissione per tenere un registro dei partiti che potevano di diritto accedere ai finanziamenti pubblici sulla base dei propri Statuti. Tuttavia, questo rappresenta un piccolo cortocircuito, che suona come un richiamo all’azione.

Il rischio reale che si sta correndo è che senza regole, garanzia e trasparenza sarà progressivamente più difficile esacerbare i mali della nostra democrazia: dalla disaffezione nei confronti della politica, passando per l’astensionismo e per il populismo.