Editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera
Le tragiche immagini dell’alluvione che ha recentemente colpito la Romagna continuano, a distanza di settimane dall’evento, a scorrere nei maggiori notiziari e sulla carta stampata. Dopo la conta dei danni, si torna sempre a ragionare sulle cause del fenomeno, specie se di proporzioni tanto drammatiche. Contrariamente a quanto si è portati a pensare, non è nelle zone maggiormente cementificate e antropizzate che si assiste ai problemi legati al dissesto idrogeologico, quanto piuttosto nelle aree interne: basta consultare una mappa per rendersi conto di questa sovrapposizione, che accomuna quattromila comuni italiani, dalle Alpi alla Sicilia. Questo lo sa bene la Fondazione Magna Carta, come scrive il giornalista Antonio Polito dalle pagine del Corriere. Le aree interne tutte, infatti, lamentano processi inarrestabili di spopolamento, il che conduce inevitabilmente anche alla diminuzione dei servizi essenziali. Altro aspetto, seppur meschino, da tenere in considerazione è che delle aree così poco popolose non rappresentano bacini elettorali interessanti per la politica. Insomma, un problema di proporzioni considerevoli e dalla soluzione non facile che la Fondazione si è da anni impegnata a indagare e portare alla luce.
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