Intervista rilasciata dal Presidente Quagliariello a Francesco De Palo il 6 settembre per il giornale online formiche.net
Il progressismo camuffato e il nuovo perimetro del conservatorismo. Parla Quagliariello
Conversazione con l’ex ministro e presidente della Fondazione Magna Carta: “In Europa, da un certo tempo in poi, la sovranità è uscita dall’ambito degli Stati-nazione ma non ci sono state istituzioni in grado di recepirla. Sicché si è come evaporizzata. Vannacci? Quel libro certo non è stato scritto per aiutare chi vorrebbe rappresentare oggi i conservatori al governo”.
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C’è stato un europeismo che ha guardato alla storia e un europeismo che invece è riuscito a cancellare la storia per costruirne una nuova, tutta proiettata nel futuro. Questa la ragione per la quale le radici giudaico-cristiane sono state combattute. Parte da qui la riflessione che il presidente della Fondazione Magna Carta, l’ex ministro Gaetano Quagliarello, affida a Formiche.net dopo il dibattito avviato da Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera a proposito di natura e storia.
Galli della Loggia ha scritto che, a differenza del passato, oggi una posizione conservatrice ha un vantaggio importante: davanti a sé, infatti, essa non ha come una volta l’illuminismo, il liberalismo o il socialismo, ma un generico «progressismo» basato sul banale «liberi tutti». Ha ragione?
Per me ha ragione. Questa condizione esiste da quando le ideologie sono andate in crisi. Il generico progressismo, infatti, in un altro tempo si chiamava ‘positivismo’ che nel senso comune è coinciso con le ‘sorti progressive della storia’.
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