21-22 ottobre 2023, L’Aquila
COM’È ANDATA L’INAUGURAZIONE DELLA SCUOLA POLITICA 2023 DI MAGNA CARTA A L’AQUILA
Un weekend a L’Aquila, ‘seconda capitale’ della Fondazione Magna Carta, per l’inaugurazione della XVII edizione della nostra Scuola di Alta Formazione politica che si è tenuta il 21 e il 22 ottobre nel capoluogo abruzzese. ‘Seconda capitale’ innanzitutto perché L’Aquila ospita una delle sedi territoriali della Fondazione con una ricca programmazione di eventi. “La scelta di avviare a L’Aquila la scuola politica di Fmc”, ha sottolineato il presidente Gaetano Quagliariello nel suo intervento di apertura, è collegata inoltre ad “uno dei più articolati ambiti di ricerca che la Fondazione porta avanti da anni: quello sul futuro delle aree interne italiane che rappresentano circa un terzo del territorio del nostro Paese”.
Gli studenti della edizione di quest’anno arrivano in prevalenza dalle facoltà giuridiche, storiche e sociali, oltre che da tante città italiane. Si sono riuniti a L’Aquila, conosciuti e confrontati in quello che continua ad essere l’esercizio principale dell’appuntamento annuale di FMC: formare la classe dirigente del nostro Paese. La partecipazione attiva degli studenti alla nuova edizione della Scuola ha dimostrato ancora una volta la validità di un format che da quasi vent’anni rappresenta un’esperienza unica nel panorama della formazione politica italiana, coniugando lo spirito comunitario, gli studi scientifici e la loro applicazione pratica nella realtà. Un obiettivo che la Fondazione persegue nella convinzione che la professionalizzazione della politica e una formazione tecnica debbano essere svolte al di fuori dei partiti; contenitori che, negli ultimi anni, sembrano assolvere sempre meno a una funzione ‘pedagogica’ all’interno della società.
Nel pomeriggio di Sabato, presso la Sala Rivera di Palazzo Fibbioni, la Scuola è stata inaugurata con la lectio magistralis tenuta dalla professoressa Maria Teresa Giusti, intitolata “Le Relazioni pericolose tra Italia e Russia: quelle di ieri e quelle di oggi…”. Un tema del passato ma che conserva una grandissima attualità, considerando ciò che sta accadendo in Ucraina, alle porte dell’Europa, una guerra che l’Occidente non può permettersi di dimenticare. Le ‘Relazioni pericolose’ sono quelle tra Italia e Unione Sovietica nel periodo 1924-1941 che la professoressa ha ricostruito sulla base delle fonti di archivio dei due Paesi. Giusti professionalmente ha il merito di aver approfondito nel nostro Paese il tema dei rapporti tra Italia e Unione Sovietica, rimasto per molto tempo poco conosciuto, con fondamentali lavori di ricerca dedicati alla campagna di Russia, alla vicenda dei prigionieri italiani in Unione Sovietica durante la Seconda Guerra mondiale e con il recente volume “Relazioni pericolose. Italia fascista e Russia comunista”, edito da Il Mulino.
La professoressa Giusti si è formata all’università dell’Aquila, un polo accademico che ha prodotto studi storici di grande qualità prima nella medievistica, poi nell’ambito della storia nazionale – per esempio grazie allo storico Franco Gaeta, tra gli allievi di Federico Chabod – infine nella dimensione internazionale degli studi condotti dalla professoressa Elena Aga Rossi che ha avuto in Maria Teresa Giusti una delle sue allieve. Questa vicenda che intreccia i destini umani e professionali di più di una generazione di storici – anche il presidente Quagliariello ha insegnato a L’Aquila – si lega alla lezione di un compianto amico della Fondazione, lo storico di origini russe Victor Zaslavsky (1937-2009), specializzato proprio nello studio dei rapporti tra Italia e URSS. Giusti, una delle poche studiose italiane a parlare correntemente russo, ha avuto modo di entrare nei vecchi archivi sovietici accedendo a una preziosa documentazione che è alla base delle sue ricerche, della loro qualità ed originalità.
Domenica mattina, l’economista Emanuele Canegrati e il giornalista e autore televisivo Edoardo Garibaldi hanno intrattenuto un vivace dibattito con gli studenti della Scuola sul tema del rapporto tra mercato e sostenibilità, un’altra delle linee strategiche nell’ambito della programmazione triennale delle ricerche della Fondazione.
All’inaugurazione della Scuola, infine, ha partecipato anche il vice sindaco dell’Aquila Raffaele Daniele che nel pomeriggio di sabato ha portato i saluti dell’Amministrazione agli studenti e ai docenti di Magna Carta, indicando ai giovani presenti l’importanza della scelta di realizzare la scuola in una delle aree fragili del Paese: “Quello delle aree interne è un tema dirimente per il futuro dell’Italia”, ha spiegato Daniele. Nei prossimi tre mesi le lezioni della Scuola proseguiranno attraverso la formazione a distanza, fino alla chiusura della iniziativa che avverrà il prossimo dicembre, ritrovandosi di nuovo in presenza a Roma. Anche il Direttore della Fondazione Sallux, Johannes de Jong, è intervenuto attraverso un videomessaggio di benvenuto. Il Dottor de Jong ha sottolineato quanto siano importanti le Scuole di formazione come quella di Magna Carta per i sistemi democratici europei e come, oggi più che mai, sia fondamentale riaffermare il valore della dignità umana in tutte le sue dimensioni. Dal 2018 la Fondazione Sallux è partner della Fondazione Magna Carta per la Scuola di Alta formazione.
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