Abbiamo presentato i primi risultati della nostra ricerca La sfida della natalità, condotta in collaborazione con Noto Sondaggi in Italia e con la Fondation pour l’innovation politique (FondaPol) e CSA in Francia, su un campione di oltre 6.000 persone. La ricerca rappresenta l’edizione 2025 dell’Osservatorio sulla crisi di sistema FMC.
Dai dati emerge un elemento centrale: i giovani vogliono avere figli. Il 75% degli under 35 italiani senza prole desidera diventare genitore, così come il 70% dei coetanei francesi. Tra chi ha già un figlio, l’intenzione di averne altri sale quasi all’80% in Italia e al 75% in Francia.
Tuttavia, nel 2024 in Italia sono nati appena 370.000 bambini, con un tasso di fecondità sceso a 1,18 figli per donna. In Francia, nonostante un welfare più strutturato, le nascite si sono fermate a 663.000, toccando anch’esse un minimo storico (1,6 figli per donna). Entrambi i Paesi restano ben al di sotto della soglia di sostituzione demografica di 2,1 figli per donna.
Il problema, quindi, non è la mancanza di desiderio di natalità, ma ciò che lo frena: l’instabilità economica, la carenza di tempo da dedicare alla famiglia e l’incidenza dei contesti di supporto per madri e padri.
La ricerca, curata da Annamaria Parente, direttrice dell’Osservatorio sulla Crisi Demografica di Magna Carta, e da Dominique Reynié, direttore di FondaPol, evidenzia un divario crescente tra intenzione e realtà. Nel frattempo, cresce il numero di chi sceglie di non avere figli: il 44% degli italiani senza prole non ne vuole, con percentuali più alte tra le donne (48%) rispetto agli uomini (39%).
Un aspetto rilevante riguarda anche la percezione della maternità: quasi la metà delle donne individua negli orari di lavoro inadeguati l’ostacolo principale a un corretto equilibrio tra vita privata e professionale. Tra le donne che hanno già figli, solo il 31% desidera averne altri.
La ricerca mette in evidenza anche che l’immigrazione non è considerata, dalla maggioranza, una risposta strutturale al calo demografico. In Francia, il 60% non lo ritiene risolutivo; in Italia il Paese è spaccato a metà. Le comunità religiose restano un’eccezione: tra i musulmani under 35 in Francia, quasi il 90% di chi ha già un figlio vorrebbe averne altri; tra i cattolici, il 77%.
Quando si chiede agli italiani quali politiche potrebbero favorire la natalità, le indicazioni sono chiare: più assegni familiari (51%), agevolazioni per la casa (39%), asili nido (33%), aiuti per l’educazione (32%), incentivi fiscali alle imprese “family friendly” (24%) e sgravi per baby-sitter (11%).
In questa fase, molte imprese stanno dando un contributo diretto. Non a caso dal Governo è stato introdotto un Codice per le imprese in favore della maternità, per rafforzare il ruolo del mondo produttivo su questo tema.
In conclusione, emergono segnali di fiducia: più della metà degli italiani e dei francesi indica come progetto di vita quello di mettere al mondo un figlio (59% in Italia, 65% in Francia). Molto, tuttavia, dipende dalle condizioni: quando il contesto è favorevole, le persone scelgono.
Alcuni risultati di questa ricerca sono stati anticipati da Le Figaro e da Il Giornale.
Annamaria Parente, La svolta politica di riconoscere il valore sociale dei genitori, Il Giornale
Roberto Santoro, Soldi, tempo e welfare. Tutto quello che soffoca il desiderio di fare figli, Il Giornale




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