Il valore dei corpi intermedi
di Michele Rosboch
Il dibattito aperto da Gaetano Quagliariello è di grande interesse e importanza.
Vorrei proporre due spunti quale mio contributo.
Il primo riguarda l’auspicabile (o necessaria…) interazione fra la componete popolare e quella conservatrice, soprattutto a livello europeo. Ben al di là di tatticismi e strategie di maggioranze a livello del Parlamento Ue, tali due componenti esprimono oggi posizioni comuni significative in merito alla concezione dello Stato (limitato), della famiglia (centrale), di un’economia sociale non meramente liberista, in una chiara collocazione atlantica e occidentale. Su altri temi (dal quadro istituzionale, alla giustizia) ci sono differenze e diverse sensibilità, ma è indubbio che possano essere visioni complementari, utili per riprendere in modo nuovo il processo di integrazione europea, recuperando i valori fondanti dei padri fondatori. In Italia, l’esperienza del Governo Meloni già vede in atto – pur con qualche incomprensione… – tale accordo, ma è utile che si sviluppino soprattutto approfondimenti culturali e sui grandi temi dell’odierno dibattito politico, incluso quello antropologico.
Il secondo riguarda la centralità dei corpi intermedi, delle realtà comunitarie nella società attuale e la necessità che la loro corretta valorizzazione anche da parte della politica. Il valore dei corpi intermedi va ben al di là del terzo settore, e riguarda anzitutto la famiglia. Consente di approcciare molti temi importanti – anche etici – a partire da una logica di relazioni, secondo un’idea di “libertà” positiva e non soltanto come semplice autodeterminazione individuale. Certamente anche le comunità e le realtà intermedie devono interrogarsi su sé stesse, ma rappresentano comunque la più solida garanzia di pluralismo e di libertà.
La riflessione del Prof. Michele Rosboch si inserisce nel dibattito che si sta sviluppando a seguito del seminario “A Cesare e a Dio”, svolto a Bucine (Arezzo) il 2 e il 3 dicembre, avviato dal Presidente della Fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello.
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Leggi l'intervento del Presidente Quagliariello
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