Articolo del Presidente Gaetano Quagliariello pubblicato su Il Riformista del 14 maggio nel “Sì e No” con Marco Cappato sull’eutanasia.
Riportiamo di seguito un breve estratto
Ogni mattina percorro a piedi la salita che costeggia Villa Borghese e che da Valle Giulia conduce alla Luiss. Ieri, prima di ricevere dal Riformista la gentile richiesta di quest’articolo, mi sono imbattuto in alcuni manifesti dell’Associazione Luca Coscioni. Uno recitava: “Liberi fino alla fine”; l’altro “A chi appartiene la tua vita, lo scegli tu”. Mi sono fermato a riflettere e mi sono detto di non essere, in fondo, in disaccordo né con l’uno né con l’altro slogan: possono essere sottoscritti sia da chi ritiene di avere il diritto di porre fine alla propria esistenza sia da chi, invece, difende la sacralità della vita.
Queste formule non mi impediscono di poter sostenere, in antitesi con chi la pensa diversamente, la libertà di contraddire una visione antropologica per la quale qualsiasi momento della propria esistenza possa essere programmato. Per chi possiede il dono della fede è persino inutile evidenziare i rischi connessi alla sottrazione di ogni spazio d’intervento della Grazia divina. Per chi laicamente s’ispira a una visione liberale dell’esistenza, il discorso è forse meno scontato ma non meno essenziale […].
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