Oggi sul Corriere della Sera l’editorialista Angelo Panebianco cita l’iniziativa di Fondazione Magna Carta, Libertà Eguale,Io Cambio, Riformismo e Libertà, sulla riforma che introduce il premierato.
Premierato, una riforma da cambiare
Ambiguità e aleatorietà dei calcoli politici. La scelta che risulta vincente al momento, se reiterata in un momento successivo, può portare alla rovina. Prendiamo il caso del premierato. È impossibile che Giorgia Meloni non abbia capito che la riforma così come è stata fin qui elaborata e proposta dal governo non va, non funziona proprio. Perché allora si ostina a sostenerla in questa forma, perché non introduce i correttivi che ne farebbero un progetto credibile e, probabilmente, vincente? Al momento, plausibilmente, non ritiene di poter fare questo passo perché non vuole correre il rischio di destabilizzare la maggioranza di governo. I correttivi che dovrebbero essere introdotti per rendere il premierato una riforma credibile sono, a quanto pare, inaccettabili per alcuni (come Matteo Salvini). Introdurli metterebbe forse a repentaglio la stabilità del governo.
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