Il “lodo Alfano” e i geni invisibili delle legittimità
Settembre 2008, pp. 9
Il provvedimento noto come “lodo Alfano” investe un problema che ha attraversato la storia d’Italia in profondità, e al quale è legata quella peculiare debolezza della politica nel nostro Paese che è stata rilevata da storici, sociologi, politologi italiani e stranieri, fino a costruire un tipico tema di investigazioni da parte delle scienze sociali. Mi riferisco alla illegittimità del potere politico. Al fatto che in Italia l’esercizio del potere è sempre stato avvertito in fondo come un’usurpazione.
Per questa ragione, la classe politica e la stessa nozione di cittadinanza da un canto hanno scontato un atteggiamento di sudditanza nei periodi in cui veniva percepita la forza del potere, dall’altro una ingiustificata e spietata crudeltà quando esso ha dato segni di cedimento.
Sicchè la lotta politica delle opposizioni, invece di svolgersi sul terreno del confronto tra idee e programmi, ha teso piuttosto a sfruttare questo diffuso sentimento di illegittimità, e a creare le premesse affinchè con la caduta di un potente si potesse aprire un nuovo capitolo della vicenda politica italiana.
Indice
Per un’Italia finalmente migliore
Intervento in Assemblea del Senato, 22 luglio 2008