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La Fondazione Magna Carta e l’Associazione Summit continuano a discutere della difficile transizione egiziana e nel mondo arabo, anche alla luce dei gravi fatti in Libia. “La rivoluzione democratica nel mondo islamico” è il titolo dell’incontro con Tarek Heggy, intellettuale egiziano di idee liberali previsto il prossimo 14 marzo presso la sede della Fondazione. Heggy ne discuterà con Fiamma Nirenstein, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati. Introduce la professoressa Valentina Colombo, modera il direttore dell’Occidentale Giancarlo Loquenzi.

Nato sessant’anni fa a Port Said da una famiglia colta di idee liberali, dopo aver lavorato nel settore petrolifero, Heggy ha deciso di dedicare la sua vita all’insegnamento, alla scrittura di saggi sulla questione del fondamentalismo islamico, alla denuncia delle persecuzioni della comunità copta in Egitto e alla lotta per la pace e la democrazia in Medio Oriente. Tra le sue opere tradotte in lingua italiana “Le prigioni della mente araba” (2009), un libro che fotografa la decennale tragedia delle persecuzioni della minoranza cristiana in Egitto.

Dopo la caduta di Mubarak, esponenti della società civile, delle forze laiche e delle minoranze religiose, hanno proposto una candidatura di Heggy alla presidenza dell’Egitto, vista come garanzia dell’avvio di un regime democratico. Secondo Heggy “i riformisti giocheranno un ruolo gigantesco nell’era post-Mubarak” e non è detto che i Fratelli Musulmani debbano avere per forza la meglio. Lo ascoltiamo per capire meglio il suo punto di vista sulla futura nascita di un Egitto moderato.

Appunti sulla Rivoluzione del Loto, di Tarek Heggy. Bisogna capire perché la rivoluzione egiziana ha sbalordito il mondo, perché si è trattato di una rivoluzione che non è partita né dai bassifondi né dai gruppi religiosi, ma è nata dai figli e dalle figlie della classe media istruiti all’insegna della modernità.

Heggy presidente: questa sarebbe la vera svolta per un Egitto moderato, di Souad SbaiCopti, Cristiani, società civile e intellettuali egiziani nel mondo hanno lanciato il nome di Tarek Heggy per la Presidenza dell’Egitto. Sarebbe il vero cambiamento, quella svolta moderata tanto attesa, in un Egitto che rischia di divenire preda dell’estremismo.

“I liberali islamici sconfiggeranno Al Qaeda perché è una forza primitiva”, di Roberto Santoro. Cos’è il liberalismo, oggi, nel mondo arabo? Ce lo spiega Tarek Heggy, una influente personalità, intellettuale e uomo d’affari egiziano, che si batte da anni per la promozione della democrazia nel suo Paese e in Medio Oriente.

La valanga delle libertà. Affinità e divergenze tra Tunisi e Il Cairo, di Tarek Heggy. La logica impone di fare luce sulle differenze tra “il caso tunisino” e “il caso egiziano”.

Il meglio di Tarek Heggy. Pubblichiamo un fior da fiore degli scritti di Tarek Heggy, apparsi in italiano nella traduzione di Valentina Colombo